Per elevare la
grandezza del Crocifisso, ho messo insieme dei vecchi materiali sui quali il tempo ha impresso infinite
emozioni di vita quotidiana.
Lo sfondo:
stecche di rovere di una vecchia botte che nel passato conservavano il vino, ora conservano tutta la storia della
passione di Gesù,
le macchie
sul fondo: l’intonaco sporco di colore che richiamano tutta la violenza dei peccati dell’uomo per i
quali Gesù si è sacrificato per la nostra salvezza;
due cardini:
servivano per sostenere, ora punti fondamentali su cui poggia la fede in Gesù,
una scure: raffigura
il volto sofferente di Gesù, veniva usata per tagliare, ora richiama il
taglio ai nostri peccati per diventare nuovi,
il filo spinato:
segno di prigionia ma anche simbolo di forza e resistenza al dolore,
il filo di
ferro e un pezzo di cerchio di botte: usati per legare, ora vogliono
tenere insieme quel corpo martoriato con l’unico straccio di quello che resta
del vestito,
i chiodi: che
nel passato univano, ora uniscono il suo dolore con la nostra liberazione.
Infinite possono
essere le interpretazioni, l’importante che lo sguardo a questo Crocifisso ci
stimoli a ricominciare ogni giorno a migliorare.